Socialismo tascabile

Ho ascoltato un album davvero interessante: Socialismo tascabile degli OfflagaDiscoPax, un trio emiliano composto da voce (Max), chitarre (Daniele) e strumenti elettronici vari dai nomi a me sconosciuti (Enrico). La particolarità, dal punto di vista musicale, è che i testi non sono cantati ma recitati: l’effetto è tutt’altro che noioso, in parte per via del curioso accento emiliano, che si intona perfettamente alla musica sottostante, ma soprattutto perchè i testi sono davvero ben scritti, divertenti e significativi.

Il tono è nostalgico ma non malinconico, che si ricordi  “il docente di agraria ribattezzato, visto l’abito e lo stile, KAPPLER“, “un amore sconfitto marca De Fonseca“, oppureil mio quartiere, dove il Partito Comunista prendeva il 74% e la Democrazia Cristiana il 6%“. Sono soprattutto i luoghi, protagonisti: i luoghi sono il simbolo di un presente commerciale e senza principi che ha sconfitto il passato degli ideali e delle lotte, lo ha spazzato via senza fare prigionieri. Come a Praga, “una città dove non sopravvive niente di quaranta anni di guerra fredda“, dove nel locale “parte Felicità di Albano e Romina e la cantano tutti“: il pessimismo dilaga e solo l’ironia lo rende sopportabile.

E se è vero che alle prossime elezioni non ci sarà un solo parlamentare eletto sotto un simbolo con la falce e il martello, allora forse posso capire Max che dice “ci hanno davvero preso tutto“.

Io però sono ottimista per natura, e inoltre do ai simboli meno peso che alla realtà viva che ci sta sotto. Così la mia canzone preferita di questo album è Piccola Pietroburgo, dedicata a un vero e proprio baluardo rosso: il paese di Cavriago vicino a Reggio Emilia, dove “la piazza è rimasta Piazza Lenin e gli abitanti ne sono fieri“, “e delle sere a strappare i biglietti della Cooperativa Cinema Teatro Novecento c’è Federica, la figlia del sindaco, una giovane compagna molto bellina“.

Qualche anno fa sono stato a Cavriago, in un “pellegrinaggio” al busto di Lenin in occasione dell’anniversario della Rivoluzione d’Ottobre: anche se non ho conosciuto Federica, mi è sembrato un bel posto.

Busto di Lenin a Cavriago

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8 comments

  1. sono anche io diventato sostenitore del collettivo neosensibilista contrario alla democrazia nei sentimenti…geniali! secondo me una delle cose più geniali della storia della musica è la censura della canzone Tono metallico standard. Il trip dei primi giorni di ascolto del cd è stato trovarne il testo non censurato, alla fine l’ho trovato:
    Lo scemo è il cantante dei Julie’s Haircut.
    chi cazzo siano sti Julie’s Haircut lo scopriremo solo vivendo…

  2. Non quale nome di uno strumento elettronico.
    Il tuo commento ricorda la “barzelletta” che in Mary Poppins fa ridere i protagonisti al punto da farli sollevare da terra:

    Bert: “Sai conosco un tizio con una gamba di legno di nome Smith.”
    Zio Albert: “E come si chiama quell’altra gamba?”

    E’ sempre a causa di questa barzelletta che il banchiere decrepito e malvagio muore dal ridere (forse a questo si sono ispirati i Monty Python per lo sketch “La barzelletta più divertente del mondo”).

  3. “Sai, conosco un banchiere con scarso senso dell’umorismo di nome Smith.”

    “Ah be, se è per quello anch’io ho pochissimo senso dell’umorismo con quel nome. Ne ho molto chiamato Jones invece.”

  4. ehm ehm…ti sei dimenticato di drie chi ti ha fatto conoscere questo gruppo geniale!:)cmq ho appena finito di ascoltare il loro ultimo, Bachelite,te lo consiglio, molto bello!

  5. ma se è da un anno che volevo regalarti il cd degli offlaga discopax!! me l’aveva scaricato stefano apposta per te.. solo che poi l’ho perso. vabè. Il mio senso dell’umorismo si chiama Enrico. baci

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