Sarà che tredici al cinema porta sfortuna, ma Ultimatum alla Terra, visto ieri sera in una sala “gremita” da altri dodici compagni di sventura, si candida seriamente al titolo di peggior film visto al cinema nel 2008. E sì che di porcherie quest’anno ne ho viste più di qualcuna, come forse si è notato.
Ammetto di essere andato più per senso del dovere (verso questa specie di rubrica ormai fissa sui film peggiori del momento) che con la reale aspettativa di vedere qualcosa di decente. In verità, anzi, non sarei dovuto andare affatto ieri sera: avrei potuto scegliere tra una cena di compleanno e una festa di laurea, solo che sono saltate entrambe. Ma non illudetevi che il cattivo umore che mi ha condotto al cinema abbia influito sul mio giudizio sul film: no, Ultimatum alla Terra non ha bisogno di alcun aiuto per essere giudicato un’autentica schifezza.
Non ho letto il racconto o romanzo da cui è tratto. Del resto, qui le cose sono due: o è un racconto orribile, oppure il film non c’entra niente. C’è davvero poco da salvare: di sicuro non la recitazione del protagonista Keanu Reeves, caratterizzata da un’unica espressione dall’inizio alla fine, non importa quali sentimenti dovrebbe provare in quel momento.
E nemmeno la trama, che è a dir poco insensata: l’Ultimatum alla Terra di cui parla il titolo è quello lanciato dagli alieni, ed è in sostanza “O rigate dritto, o vi sterminiamo”. Perché? Non si sa. Probabilmente sono solo stronzi. A portare l’ambasceria è proprio Keanu Reeves, alieno in forma umana che appena esce dall’astronave a forma di sfera (l’astronave, non l’attore), prima ancora che possa parlare, riceve un bel proiettile nel petto. Gli spettatori tirano un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo di veder recitare il samoano, ma questo purtroppo sopravvive. Anche a causa dell’enorme robot che esce dalla stessa astronave e distrugge tutto quel che gli capita a tiro, una specie di incrocio tra una statuina dell’Oscar (spero l’unica che questo film vedrà mai) e un Cylon, gli umani non sono particolarmente amichevoli nei confronti degli alieni. In particolare c’è un bambinetto molestissimo che li vorrebbe tutti morti. Ciononostante, senza apparente motivo, l’alieno cambierà idea sulla razza umana ed eviterà di sterminarla (ma moriranno comunque un sacco di persone senza alcuna colpa). Notevole il fatto che il principale “cattivo” sia il Presidente degli Stati Uniti, che non appare mai (è nascosto per ragioni di sicurezza) e si lascia rappresentare da un’ottusa Segretaria della Difesa, ma riesce ugualmente quasi a far spazzare via l’umanità dal pianeta con decisioni ben oltre il limite dell’idiozia.
Il tutto è condito da una serie interminabile di scene inutili che non hanno altro effetto che quello di rallentare l’azione annichilendo ogni residua possibilità di coinvolgimento da parte del pubblico.
Da segnalare discreti effetti speciali – l’unica cosa decente del film. Nel cast appare anche John Cleese nel ruolo di Professor Qualchecosa. Compare per pochi minuti, purtroppo proprio quelli in cui il sonno mi ha vinto: vittoria facile peraltro, in assenza di avversari.
Insomma, spero che questo film non lo vedano gli alieni, altrimenti temo non resisteranno alla tentazione di sterminarci, altro che ultimatum…