Tra circa tre ore decolla da Orio il volo per Londra – Stansted.
Non so se riuscirò a scrivere ancora nel 2008, quindi comincio adesso ad augurare ai miei 25 lettori (sono proprio 25, stando a google.analytics) il miglior inizio possibile per l’anno che va a incominciare.
Ve li scrivo, questi auguri, da un internet point sordido nei bassifondi di Bergamo (eh sì, anche Bergamo ha i suoi bassifondi). I motivi sono principalmente due: il primo è che, nella fretta, ho dimenticato a lavoro il codice di conferma del volo (Ryan Air, ça va sans dire).
Il secondo è che la casa dei miei genitori, a Bergamo, è irritantemente poco connessa. In realtà, a seguito di battaglie titaniche, esiste un ragionevole collegamento a internet: si può usufruirne soltanto sul portatile di mia sorella, che tuttavia non sempre è a casa. Ma fortunatamente oggi c’è. Peccato che non si possa collegare la stampante al portatile: si può usarla solamente dal paleolitico computer fisso. Meno male che ho una chiavetta USB per salvare di qui, portare di là, e stampare. Per attaccare la chiavetta al fisso bisogna spostare il case, che è incastrato in una cavità esattamente della sua misura. Una volta spostato di pochi millimetri, si staccano i cavi di tastiera e mouse, che ovviamente *non* sono plug and play: bisogna riavviare tutto ma è virtualmente impossibile farlo in modo “sicuro”. Risolviamo alla vecchia maniera: via la corrente, via il dolore. E’ passato un quarto d’ora. Finalmente ogni tessera è al suo posto: computer acceso, periferiche funzionanti, chiavetta inserita. Ma ehi! Non legge il PDF. Tutto da capo: risparmio la ripetizione ai lettori. Ed eccoci, la pagina è aperta in word, tutta in caratteri blu (la cartuccia del nero – eh sì, la stampante è rigorosamente a inchiostro – è esaurita, mi informa previdentemente mia sorella), diamo la stampa… niente. E’ passata mezzora. Riproviamo: nemmeno un gemito della stampante.
Insomma, eccomi qui: buon 2009 a tutti!