La notizia della settimana, a Pavia, è la caduta della Giunta guidata dalla famigerata Piera Capitelli, lo sceriffo che passerà alla storia cittadina come uno dei peggiori sindaci del dopoguerra, capace di scontentare destra e sinistra, giovani e anziani, persone oneste e loschi individui. Dispiace solo che sia stato un appartenente a quest’ultima categoria, e non la pressione delle masse, a porre fine alla sua mediocre carriera politica; non la sdegnata protesta di giovani antirazzisti, ma l’intrigo di palazzo orchestrato dall’ex questore, ex berlusconiano, ex democratico, ex vice sindaco Ettore Filippi.
Per questo motivo, come si è sottolineato, a vedere le cose in modo razionale non è che ci sia troppo da festeggiare: a giugno, con poco meno di un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale, ci saranno nuove elezioni, e non è improbabile che a vincere sia la destra, per la prima volta in tanti anni.
D’altra parte, è difficile resistere alla tentazione di esultare discretamente di fronte al ricordo di tutte le malefatte di questa amministrazione: i gioielli di questa corona infame sono lo sgombero dei rom, la tolleranza verso i gruppi neofascisti e le decine di provvedimenti contro la socialità giovanile, iniziati con le varie ingiunzioni di chiusura anticipata per locali popolari del centro e culminati in autunno con le “ordinanze anti-birra”, di cui si è ampiamente riferito. In un certo senso, mi piace pensare che il tradimento di Filippi sia la giusta punizione per la chiusura di Radio Aut, che le politiche della Giunta hanno, se non direttamente provocato, perlomeno reso difficile da evitare.
Ci sarà tempo, da qui a giugno, per parlare della campagna elettorale, delle alleanze, delle liste: a parte l’auspicio che Rifondazione mantenga salutari distanze dal Partito Democratico, è presto per fare considerazioni più precise. Una cosa sola è certa: comunque vada, Piera non mi mancherà.
No no.. non ci mancherà per niente!
Non ci mancherà neanche questo Centro Sinistra che in quanto tale è riuscito a non fare nulla di sinistra. Si sono dimostrati alla stregua dei peggiori Democristiani. Finti e paraculi. Purtroppo non è una cosa tipicamente pavese, il PD è riuscito a recitare questa parte ovunque. Tra logiche di spartizione che saltano e leadership sempre in bilico, quanto durerà il PD unito? Già si vedono in TV i dirigenti nazionali che rilasciano interviste a nome della propria componente interna..
A questo punto mi chiedo, non è meglio combattere contro un nemico che ti fa una battaglia aperta piuttosto che contro un finto amico che appena ti giri ne approfitta per mettertelo nel… diciamo per fregarti?