Il secondo giorno sveglia prestissimo per andare al mare, talmente presto che mi addormento appena salito in macchina. Fortuna che guida Pietro, come sempre in questi giorni – farà circa 1.500 chilometri alla fine della vacanza.
Quando mi sveglio, dopo circa un’ora e mezzo e a una ventina di chilometri da Maratea, per un istante mi chiedo dove mi trovi: circondati da monti e boschi, sembra di essere in Trentino. Invece dopo una mezzora arriviamo, appunto e per fortuna, a Maratea.
C’è un motivo per cui Maratea è chiamata “la Perla del Tirreno”: è la località di mare più splendida che abbia mai visto, insieme alle Cinque Terre. E alle Cinque Terre somiglia effettivamente molto, come in parte si può vedere anche nelle foto: il paese, un piccolo labirinto di stradine e scalette, è inerpicato tra i monti e offre una scorci spettacolari. Più in basso, il mare cristallino è centellinato in minuscole calette, solo alcune raggiungibili da terra.
Noi ci infiliamo nel Lido di Susy, dove dietro modesto compenso una donna che potrebbe forse essere la signora Susy in persona passa di tanto in tanto a offrirci acqua fresca e caffè gelato.
E lì restiamo fino a sera, per poi affrontare il viaggio di ritorno: io lo affronto dormendo, stavolta direttamente sul sedile posteriore…