Eutelia è una delle principali aziende italiane nel settore della telefonia, con migliaia di dipendenti. È di proprietà della famiglia Landi, che nel corso degli anni, con manovre al limite della speculazione, approfittando anche del dissesto di aziende storiche come Olivetti, ha esteso l’attività in particolare al settore dell’Information Tecnology.
All’inizio dell’anno la proprietà ha deciso di disfarsi proprio del settore IT, che dopo anni di profitti d’oro era divenuto meno redditizio: il ramo d’azienda, con tutti i suoi circa 1.800 dipendenti, è stato ceduto all’impresa Agile, poi incorporata nel gruppo Omega.
La FIOM aveva cercato invano di opporsi a questo “spezzatino” totalmente privo di qualsiasi prospettiva industriale, ritenendolo il primo passo di una progressiva dismissione (chissà perché poi i dipendenti erano inquadrati con il contratto metalmeccanico: forse perché è il peggiore per i lavoratori?). A quanto pare, avevano ragione a essere preoccupati, i lavoratori: rilevato a giugno il comparto, Agila già ad agosto ha cominciato a ritardare il pagamento degli stipendi. Somiglia molto, fin qui, alla vicenda di PGT Photonics di cui si è parlato tempo fa.
Così, mentre la nuova proprietà si lamentava della “scarsa disponibilità dei lavoratori ad affrontare la questione del risanamento aziendale”, i lavoratori hanno deciso proprio di affrontarla, la questione, ma a modo loro: la scorsa settimana hanno iniziato un presidio permanente all’interno degli uffici di Roma. Che poi sono di fianco agli uffici dei comparti rimasti di proprietà di Eutelia e Landi.
Proprio Samuele Landi ha pensato bene, nella notte tra il 12 e il 13 novembre, di guidare un “commando” per “liberare” Eutelia dal presidio: il tentativo, ripreso fortuitamente anche dalla telecamera di Federico Ruffolo, giornalista di RAI Educational (qui il servizio del TG3), è fallito miseramente. Qui l’analisi puntuale di Alessio Vittori. Non pago, Landi ha deciso di coprirsi ulteriormente di ridicolo inviando questa lettera aperta, che copincollo integralmente (con enfasi mie) non solo perché è molto buffa, ma soprattutto perché rivela aspetti interessanti:
Gentili Signori,In relazione all’articolo da Voi pubblicato Vi trasmetto la mia versione dei fatti a titolo personale. Premetto che i dipendenti di Eutelia, a cui viene regolarmente pagato stipendio, non possono più andare al lavoro nella sede di Roma, da circa 12 giorni a causa di un occupazione dimostrativa di presunti dipendenti di altra società (Omega). Per dovere di chiarezza, nella società Omega oggi composta da oltre 10.000 dipendenti, è confluito 6 mesi fa, un ramo d’azienda ceduto da Eutelia alla stessa, composto da 1800 risorse umane oltre a beni immobili e commesse attive. Oggi 10 novembre 2009, il sottoscritto si è recato nella sede romana di Eutelia, per accompagnare il servizio di portineria appositamente contrattualizzato. Ero comunque consapevole della possibile occupazione, che avrebbe dovuto però terminare il giorno precedente in seguito ad ulteriore manifestazione e pagamento degli stipendi arretrati, da parte dei datori di lavoro di Omega ai dimostranti.
Tentando di entrare nelle sede di proprietà di Eutelia, usando le normali chiavi, ho trovato la porta principale legata con fil di ferro, che ho provveduto personalmente a rimuovere.
All’interno, con mia sorpresa, ho trovato a dormire su brandine, fornite dalla Protezione Civile, e relativa cucina da campo, circa 12-15 soggetti di cui uno solo mi risulta fosse dipendente Agile/Omega, mentre gli altri erano estranei pure a questa azienda, probabilmente appartenenti a centri sociali.
Invitandoli a dirmi chi fossero ed ad uscire, si sono rifiutati e quindi abbiamo provveduto ad allertare le forze dell’ordine senza però alcun contatto fisico con questi loschi figuri, salvo un vano tentativo di aggressione nei miei confronti. Preciso che MAI ne io ne gli altri collaboratori, si sono presentati come Poliziotti o Carabinieri.
La Polizia arrivata sul posto tramite un suo funzionario ha sostenuto che era una regolare occupazione. Regolare!?!? Se qualcuno viene a casa tua, ci si ferma a dormire e mangiare e ti vuole cacciare fuori quando torni è un occupazione regolare? Dove è stato scritto questo nuovo istituto giuridico dell’occupazione, un usucapione veloce, veloce? Non esiste!!!!
Sono andato al commissariato per sporgere regolare denuncia, ma mi è stato consigliato di far uscire il nostro servizio di portineria per motivi di ordine pubblico.
Ovviamente mi sono rifiutato ritenendo che la proprietà fosse tutelata in Italia come in tutto il resto del mondo civile e meno civile. Nel frattempo, tramite pressioni dirette sull’agenzia fornitrice delle risorse, da parte del Dirigente di Polizia preposto, tutti gli addetti sono stati fatte uscire dietro velate ritorsioni.
Risultato finale?
Oggi sappiamo che in Italia, qualunque estraneo può arrivare a casa vostra e cacciarvi via, mentre per motivi di ordine pubblico è meglio che Voi ve andiate in albergo perché tanto, in 6-7 anni gli farete arrivare uno sfratto esecutivo.
A tutti gli Onorevoli Deputati, Senatori, Assessori e Personalità che si sono prodigati a scrivere sulle squadracce MAI esistite, vorrei chiedere a nome mio, di tutte le aziende illegalmente occupate, e di tutti i proprietari di appartamenti che si sono trovati inquilini senza sapere di averne, se intendano fare qualcosa di concreto per il fenomeno dell’occupazione abusiva, se intendano fare in modo che la Polizia possa garantire un diritto sacro e costituzionale.
Sappiate che ne abbiamo TUTTI abbastanza di coloro che fanno della nostra casa, la loro casa, il nostro letto il loro letto e di tutti i nostri beni i loro beni…..
Sapete bene che non è un un caso isolato, solo a Roma ci sono 50 occupazioni abusive di aziende (parole di stamani del Viceprefetto, presso cui ho avuto il piacere di sollecitare un intervento concreto, ma senza esito).Ai Sindacati che gestiscono e difendono le occupazioni illegali, chiedo come pensano che Eutelia non debba, fra non molto, mettere in cassa integrazione o licenziare i dipendenti di Roma a causa del fatto che questi non possono andare a lavorare? Ma in grave momento di crisi economica generale, alle difficoltà del mercato si devono aggiungere anche queste azioni deplorevoli oltre che illegali da parte dei vostri protetti?
Questo è voler distruggere il Paese, non certo difendere i Lavoratori.Chiedo infine, come sia possibile che la Protezione Civile fornisca, brandine, tende e cucine da campo per un ILLEGALE occupazione da parte di presunti dimostranti?
Credo che qualunque cittadino si aspetti che questi materiali vengano utilizzati per soccorrere la popolazione vittima di eventi talvolta tragici, come il terremoto in Abruzzo.
Spero che qualcuno si degni di rispondere anche a questo quesito……Cordiali Saluti.
Samuele Landi
La considerazione più interessante, secondo me, riguarda la paura cieca, che trasuda da ogni frase, di perdere il proprio privilegio, la propria ricchezza (“guadagnata” peraltro con manovre spregiudicate sulla pelle di migliaia di lavoratori), di fronte all’inaspetttata presa di coscienza di quelli che si pensava essere soltanto “risorse umane”, e che invece all’improvviso diventano “persone” con una dignità da difendere.
Il tono sdegnato e sprezzante è una maschera. Sotto si vede benissimo l’angoscia per una situazione che sfugge di mano: “solo a Roma ci sono 50 occupazioni abusive di aziende”. E chi lo sapeva? Sui giornali queste cose non le scrivono! Ci voleva l’appello di quest’ometto spaventato, che avverte le Istituzioni: la tattica del silenzio non basta per arginare la rivolta, bisogna cominciare a usare la forza per stroncare un fenomeno che mette a repentaglio “un diritto sacro e costituzionale”. Questo diritto è la proprietà dei grandi mezzi di produzione, ossia, in parole meno scientifiche, il diritto dei padroni di trarre profitto dai propri lavoratori, salvo lasciarli in mutande quando non servono più.
Jack London ha descritto i Landi di ogni tempo nel suo Tallone di Ferro: questa lettera impaurita sembra tolta di peso da lì.
Il terrore dei Landi, dei Genta, dei Pellegri di tutt’Italia dimostra che la partita per un cambiamento radicale del sistema è tutt’altro che chiusa: con la generalizzazione di lotte come quelle di Eutelia, INNSE, Lasme e tante altre meno note l’incubo dei padroni può diventare realtà.