Circa un anno e mezzo fa scrivevo su questo sito che “l’unico voto utile è quello per i comunisti“, e che “il voto al PD per arginare la destra è un voto inutile, perché il PD non pone nessun argine reale sulle questioni che incidono di più sulla vita delle persone“. I risultati delle elezioni europee e – per quello che valgono – delle elezioni comunali a Pavia mostrarono che il mio appello aveva convinto ben poche persone, o più probabilmente nessuna.
Bene, ecco che fine ha fatto il voto utile al Partito Democratico e all’Italia dei Valori: Massimo Calearo, Domenico Scilipoti, Bruno Cesario (più Antonio Gaglione assente ingiustificato) sono passati direttamente dai banchi dell’opposizione “tutto-pur-di-battere-Berlusconi” allo studio privato di Silvio, non prima di avergli salvato il culo votando la fiducia. Chi l’avrebbe mai detto, eh?
Ma nel giorno in cui il Parlamento Italiano si dimostra per l’ennesima volta un bivacco di rissosi imbecilli qualche motivo di speranza arriva: arriva dalle piazze in cui sfilano gli studenti contro i tagli all’istruzione e alla ricerca – con la polizia che carica forse credendosi a Montecitorio – e dal Palazzo di Giustizia di Torino.
Qui il PM Raffaele Guariniello ha chiesto una condanna a 16 anni e 6 mesi di reclusione per l’amministratore delegato di Thyssen Krupp, Herald Espenhahn, per la morte dei sette operai bruciati vivi nel rogo di tre anni fa, per il reato di omicidio volontario con dolo eventuale. Se la richiesta venisse accolta, sarebbe la prima volta che le morti sul lavoro vengono considerate un fatto non accidentale ma volontario.
Anche se le giuste speranze dei genitori degli operai uccisi – “Ci vuole l’ergastolo! Sono tre anni che quei bastardi si fanno il Natale tranquilli. Noi no. Noi il 24 dicembre siamo al cimitero a piangere i nostri cari” – dovessero rimanere deluse, già l’affermazione di questo principio sarebbe di importanza colossale nella lotta contro morti che di bianco non hanno proprio niente. Più di ogni voto in Parlamento e alla faccia delle squallide campagne pubblicitarie del Governo che puntano a colpevolizzare i lavoratori per gli incidenti.
Sembrerà strano, ma mi interessa molto di più la sorte di questo processo che quella di questo Governo, perlomeno finché sarà nelle mani delle manovre di Palazzo invece che in quelle delle piazze.