Domani mattina sarò in piazza con la FIOM, a Milano. La ragione è una sola: ne vale la pena. Vale la pena di dare testimonianza con la propria presenza che sempre meno lavoratori sono disposti ad accettare a capo chino gli attacchi che da anni (decenni!) colpiscono i loro diritti. Di mostrare che l’organizzazione che più di ogni altra si è fatta portabandiera della difesa di questi diritti, la FIOM, non è affatto isolata come la vorrebbero il governo e il padronato, ma gode di simpatia, sostegno e autorevolezza maggiori ogni giorno che passa. Di indicare senza alcun dubbio che la lotta dei metalmeccanici è la stessa di quella dei precari, degli immigrati, degli studenti.
Questo punto trovo sia di fondamentale importanza. Per anni è stata alimentata una contrapposizione priva di fondamento tra lavoratori “stabili” e “precari”, come se la tutela degli uni fosse in conflitto con quella degli altri. Il sindacato, la FIOM su tutti, è stata a più riprese accusata, perfino in buona fede in certe occasioni, di difendere soltanto i primi dimenticandosi dei secondi. Un’intera mitologia è stata creata su questo tema. Lo scopo? Il solito: dividere gli sfruttati per sfruttarli meglio.
Oggi la falsità di questa divisione si rivela inequivocabilmente, sotto i colpi di leggi che rendono precari anche i cosiddetti stabili, che impongono a tutti indiscriminatamente condizioni di lavoro sempre più dure usando con tutti l’arma più meschina che ci sia: il ricatto.
Il ricatto con cui Marchionne ha obbligato migliaia di operai ad accettare un accordo che deroga in peggio ogni previsione dei contratti collettivi precedenti, con la tagliola dello smantellamento di Mirafiori e comunque senza nessuna sicurezza per gli investimenti futuri, è lo stesso identico con cui la legge consente agli altri padroni di impedire ai precari di far loro causa, sotto la minaccia più o meno implicita del mancato rinnovo.
Essere in piazza domani significa soprattutto rifiutare pubblicamente, collettivamente questa vergognosa logica del ricatto: il modo migliore e più efficace è rispondere insieme, nel maggior numero possibile.
Qui trovate l’appello in sostegno delle mobilitazioni della FIOM e le indicazioni per aderirvi: ogni forma di solidarietà è preziosa!