Panem et circenses: una ricetta usata già nell’antica Roma per distrarre il popolo da problemi più pressanti e conquistarne il consenso. È questo il vero spirito con cui un Governo che passa da uno scandalo all’altro ha introdotto per decreto la Festa dell’Unità d’Italia per il prossimo 17 marzo (con buona pace della Lega Nord, che ha pensato bene di consolarsi con la grottesca proposta di aumentare il tasso di “settentrionalità” degli Alpini).
Peccato che, perfino in questo caso, a pagare per la festa saranno i lavoratori, pubblici e privati. La “copertura finanziaria” per il 17 marzo, infatti, sarà garantita abolendo per quest’anno per tutti i lavoratori la festività soppressa del 4 novembre. Con l’ulteriore svantaggio che, mentre il riposo compensativo per il 4 novembre poteva essere goduto da ciascuno in qualunque giorno dell’anno, il 17 marzo sarà fisso per tutti.
Insomma, il Governo organizza la festa, ma i soldi ce li mettiamo noi! Gli antichi imperatori romani avevano, se non altro, più stile.