“Piccolo spazio pubblicità”.
Un grazie caloroso a Ludovica, Paola, Mauro e Pietro che non solo mi hanno regalato per il compleanno lo Smartbox “Brunch in città”, ma hanno anche insistito perché fra tutte le possibilità scegliessi il “Brunch con delitto”. In effetti non ho nemmeno guardato le altre proposte, ma mi sento di consigliare a mia volta la scelta.
È giusto precisare che, in realtà, non si tratta affatto di un brunch: il ritrovo infatti è alle 13.30, come ricorda la sera prima l’sms di conferma della prenotazione (che è obbligatoria e va fatta con diverse settimane di anticipo). Il salone della Maison España è diviso in sei o sette tavolate, con 15-20 commensali per ciascuna. Ai lati sono disposti buffet in stile happy hour: formaggi, affettati, focacce, torte salate, pasta fredda e calda, salsiccine varie, etc., il tutto in discrete quantità e – lo scoprirò più avanti – di discreta qualità. Ma non è certo la qualità del cibo, di per sé, a rendere il posto speciale.
Appena siamo tutti seduti, prima che ci si possa servire, la nostra ospite Nicoletta ci spiega il gioco che dirigerà nel corso del pranzo: andiamo a rappresentare un romanzo di Agatha Christie. Uno per uno, va spiegando chi sono i personaggi e man mano sceglie tra il pubblico gli attori improvvisati che dovranno rappresentarli. Soltanto una ragazza si rifiuta – che sfigata! – mentre tutti gli altri salgono sul palco. Presentati gli attori, Nicoletta se li porta via “dietro le quinte” mentre gli altri rimasti nel salone cominciano ad abbuffarsi. In pochi minuti spiega loro la scena che verrà rappresentata a breve, indicando a ciascuno come dovrà comportarsi sul palco.
Gli attori improvvisano secondo il canovaccio, chi più chi meno nella parte, sotto la guida della regista, che riempie i buchi di trama e di recitazione e indica al pubblico i potenziali indizi per risolvere il giallo; non mancano i momenti esilaranti e gli applausi del pubblico. Finalmente anche gli interpreti, terminata la scena – di cui hanno capito esattamente quanto gli altri – possono servirsi al buffet opportunamente rabboccato.
Via con il secondo giro: sul palco sono già rimasti un paio di cadaveri, che questa volta possono mangiare in santa pace; salgono nuovi personaggi e nuovi attori, finiscono pure loro nel retrobottega per imparare la messa in scena. Nel frattempo, si levano con i vicini di tavolo i calici di vino pagati a parte – e vabbè, è un po’ una caduta di stile.
Altri morti ammazzati, alcuni sospetti, forse una doppia identità: chi sarà l’assassino? Ne discutiamo a squadre, alla fine i portavoce di ciascun tavolo abbozzano soluzioni, arrancano sugli specchi. Era il Colonnello Mustard, con la corda, in biblioteca. O forse no? Non ha poi grande importanza. La nostra ospite e presentatrice/regista ci svela moventi e sotterfugi, il giallo è risolto.
Prima del dessert, la consegna dei premi agli attori più divertenti: vincono un altro brunch, prossimamente. Intanto (sono le quattro del pomeriggio) è pronto il buffet del dolce: “sontuoso” è l’aggettivo giusto. Anche per questo – e non solo perché ho un buono omaggio – ci torno di sicuro alla Maison España per un Brunch con delitto. A Milano, in Via Montegani 68.
Grazie per aver condiviso con noi la tua esperienza alla Maison España! Ci fa piacere sapere che ti sei divertito e che hai scoperto un nuovo locale dove sicuramente tornerai. 😉