My Little Pony – Revolutions

In partenza per Lucca Comics & Games, vi aggiorno su una cosa di cui probabilmente non vi interesserà granché: il film più stronzo che abbia mai visto al cinema.

Il film più stronzo che avessi mai visto al cinema, fino a un mesetto fa, era Pokemon 2 – La forza di uno, a cui ebbi la disgrazia di assistere una dozzina di anni fa, su insistenza della morosa dell’epoca (a scanso di equivoci, aveva giusto un anno meno di me). Per fortuna, non ne ricordo nulla – del film, non della morosa.

Il nuovo film più stronzo è My Little Pony – Equestria Girls. Martina, che per la verità non ha insistito più di tanto perché l’accompagnassi, aveva perlomeno una valida ragione per vederlo (gratis, peraltro): doveva scriverne una recensione per Fantasymagazine. Ecco la recensione: leggetela, vi sorprenderà.

Il fatto di non essere una bambina di 8 anni (chiaramente eravamo gli unici a esserne sforniti, in tutta la sala) è uno dei motivi per cui ho trovato il film davvero pessimo, ma non l’unico e forse neppure il principale. Ecco la trama, in estrema sintesi: la notte prima dell’incoronazione, una misteriosa usurpatrice ruba la corona e la spedisce in una dimensione parallela, dove invece dei cavallini ci sono esseri umani, con gli stessi nomi e le stesse caratteristiche dei pony, e lo stesso palazzo reale esiste sotto forma della classica High School americana. L’unica in grado di recuperare la corona e salvare il regno di Equestria è la principessa Twilight Sparkle, che purtroppo è un’idiota completamente incapace. Per sua fortuna, nella dimensione parallela sarà aiutata dalle sue amiche, ciascuna delle quali metterà al servizio dell’aristocratica imbecille la propria virtù: onestà, gentilezza, allegria, lealtà e generosità. Twilight Sparkle, pur senza alcun merito – la sua “virtù” è la magia, che però comunque non funziona senza l’intervento delle amiche! – riuscirà così a ottenere la sua corona, e tutti saranno felici e contenti.

Non c’è bisogno di molte parole per spiegare quanto sia diseducativo il messaggio che passa: i potenti hanno diritto di essere tali, a prescindere dalle loro capacità, e il compito di tutti gli altri è aiutarli a mantenere i loro privilegi. Questi sono cartoni che istupidiscono i bambini. Ma essere piccoli non significa essere deficienti, ecco perché secondo me avrebbe un grande successo, oltre che un grande valore educativo, un sequel dal titolo My Little Pony – Revolutions.

La trama di My Little Pony – Revolutions è semplicissima, in modo che tutti i bambini la capiscano senza difficoltà: la principessa Twilight Sparkle è diventata regina, non fa niente dalla mattina alla sera se non svolazzare qua e là in giro per il palazzo insieme alle sue aristocratiche amichette. Finché un giorno la massa di cavallini poveri che abita il regno di Equestria decide che si è rotta le palle di essere governate da questa cricca di imbecilli, assalta il palazzo e fa fuori la regina e la sua corte, compreso il principino Emanuele Pony Filiberto. Sul palazzo reale di Equestria sventola la bandiera rossa e in tutto il regno vengono issati alberi della cuccagna per festeggiare la libertà ritrovata.

Evviva!

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