Ora che abito a Milano, non posso disinteressarmi completamente delle primarie con cui questo weekend sarà scelto il candidato sindaco del “centrosinistra”.
Credo ci siano pochi dubbi sul fatto che vincerà “Beppe” Sala, il signor Expo sostenuto direttamente dal governo. Già questo fatto squalifica l’intera operazione: francamente, non voglio avere nulla a che fare con uno schieramento in cui un personaggio del genere abbia anche soltanto la possibilità di essere candidato, non dico come sindaco di Milano, ma fosse pure come capoclasse in seconda media.
Dubito che a votare Sala alle primarie saranno persone che si considerano di sinistra (non so come si possa considerare la comunità cinese che pare si sia schierata con lui). Conosco invece persone genuinamente di sinistra che voteranno o hanno votato Pierfrancesco Majorino, con l’intenzione di far emergere l’anima più progressista del centrosinistra milanese. Ora, io non so se Majorino, che ha indubbiamente la faccia simpatica ed è probabilmente “una brava persona”, sia poi davvero anche una figura progressista, ma poniamo anche che lo sia. La vicenda della giunta Pisapia (uno che non era neppure del PD, con una storia inequivocabilmente progressista) mi sembra la miglior dimostrazione che non c’è “anima di sinistra” che tenga, quando si tratta di PD o suoi alleati. Io sono tra quelli che, pur senza grande trasporto, in piazza a festeggiare la vittoria “arancione” cinque anni fa c’era, e se avessi abitato a Milano all’epoca probabilmente l’avrei pure votato. Me ne sarei pentito, come molti altri, ogni singola volta che un spazio comunitario veniva sgomberato, mentre senza sostanziali disaccordi con il governo regionale leghista venivano regalati soldi a palate ai privati che stavano realizzando la fuffa Expo.
Chi vota per “la sinistra” del PD lo fa senz’altro con le migliori intenzioni: costruire da lì uno schieramento di sinistra in grado di vincere e governare. Tutto mi fa pensare che sia, purtroppo, un’illusione. Nella migliore delle ipotesi, personaggi come Majorino servono a portare acqua pulita al mulino del PD. Del resto già si sprecano gli appelli perché gli sconfitti di oggi partecipino lealmente alla campagna elettorale del vincitore.
Il problema insomma è che, per quanto pura possa essere l’acqua, per quanto onesto possa essere l’aiutante del mugnaio, il mulino del PD non può che sfornare pane di merda. L’unica speranza per non mangiarne più è costruire un mulino tutto nuovo, distruggendo quello vecchio con tutto quello che contiene.