Mai come quest’anno l’auspicio di un anno radicalmente migliore di quello appena terminato è davvero universale.
Per quanto mi riguarda, tra le difficoltà, ci sono anche esperienze e cambiamenti che meritano di essere salvati, alcuni dei quali in qualche modo sono legati alla pandemia e alle sue conseguenze.
Il più importante riguarda il lavoro. Dopo circa dieci anni, ho deciso di lasciare lo studio in via Cadore, dove sono cresciuto professionalmente prima sotto la guida dell’avvocato Giovannelli e poi da “battitore libero” negli ultimi quattro anni, per spostarmi in un nuovo ufficio (più grande, più comodo e secondo me più bello) in viale Piave n. 17, sempre a Milano.
È un passo piccolo se consideriamo che già dal 2017 ero “indipendente” e da questo punto di vista non cambierà nulla, ma per me significa sciogliere definitivamente gli ultimi ormeggi che mi legavano – ormai soprattutto a livello affettivo e di consuetudine – al luogo dei miei inizi come giuslavorista, per iniziare a navigare davvero in mare aperto.
Lunedì scorso, il giorno previsto per il trasloco (poi rimandato al giorno successivo), scendeva tanta neve quanta non se ne vedeva a Milano da parecchi anni. Forse altrettanta ne era caduta soltanto quel giorno di dicembre di quindici anni fa, in cui conobbi l’avvocato Giovannelli. Nonostante io sia convintamente materialista, mi piace pensare che sia stato un segno del destino, la chiusura perfetta di un cerchio.
Nel nuovo studio porterò lo stesso impegno che mi ha spinto in questi anni e tutti i progetti iniziati più o meno recentemente, come lo Sportello Lavoro del circolo ARCI Radio Aut che il Covid ha oggettivamente frenato, ma di sicuro non fermerà a lungo.
Buona fortuna a me, dunque. E buona fortuna anche a questo sito, che ridendo e scherzando compirà tra pochi mesi 13 anni di vita. Nell’ultimo anno, complici i mesi di clausura forzata, ha raddoppiato le visite rispetto al precedente superando quota ventimila per la prima volta dal 2012 – quando lavoravo di meno e scrivevo di più. L’auspicio è di mantenere questi numeri anche senza bisogno di un nuovo lockdown.
Come tutti gli auspici, molto della sua realizzazione dipende dalle nostre azioni: vale per l’impegno a scrivere con continuità, così come in generale per l’impegno a rendere il 2021 un anno davvero migliore. L’unico modo per ottenerlo è prendere in mano la nostra sorte e organizzarci per cambiare radicalmente questo sistema ingiusto e crudele, che è il colpevole di gran parte delle nostre sofferenze.
Buon anno a tutti!